Il cattolicesimo, introdotto nel XVI secolo dai missionari che accompagnavano i colonizzatori portoghesi, è il culto dominante in Brasile. Il Brasile è considerato un paese di religione cattolica, il vaticano considera il più grande paese cattolico, anche in virtù delle sulle magnifiche chiese in stili barocco, moderno. I bambini studiano il catechismo, vengono battezzati con i nomi dei santi e frequentano scuole cattoliche. Tutti portano catenine, medagliette e simboli religiosi e nel mese di giugno si svolgono le due più importanti feste religiose, San Giovanni e San Pietro.

Religione portata a Bahia dagli schiavi africani che rende adorazione agli “orixás” considerati spiriti della natura che vengono dal fuoco, dalla terra, dall’acqua e dall’aria, e possono essere re e regine dell’Africa o ancora altri personaggi speciali che esercitano il potere di protezione.

Inizialmente i suoi riti erano praticati nelle “senzalas”, abitazioni degli schiavi, o nelle terre intorno alle “fazendas” dove lavoravano. Oggi sono venerati nelle cerimonie segrete e nelle feste durante l’anno, sempre condotti dai “filhos-de-santo” che con i loro costumi caratteristici entrano in trans ed incorporano gli spiriti degli “orixas”.

Esistono ramificazioni del Candomblé in varie località del Brasile ed è curioso che sia praticato da una grande percentuale di brasiliani cattolici. Esiste però una corrispondenza di ogni “orixás” del Candomblé con i santi della religione cattolica.


ALEX BELCHIOR GUIDA TURISTICA, RICERCATORE E TRADUTTORE